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Un tetto senza impermeabilizzazione non ha ragion essere! 

Senza un’adeguata impermeabilizzazione in EPDM, la progettazione di un tetto, ex novo o da ristrutturare, non adempie alla sua funzione primaria: preservare lo stabile.
Vediamo quindi come realizzare un tetto impermeabilizzato in EPDM a regola d’arte.

Tetti impermeabilizzati in EPDM: la struttura 

Come primo passo è sempre importante verificare lo stato della copertura su cui si lavora e la presenza di eventuali avvallamenti. In base a ciò si può decidere la via da perseguire per effettuare l’impermeabilizzazione del tetto: 

  • impermeabilizzazione dopo la rimozione della pavimentazione sottostante;
  • impermeabilizzazione in sovrapposizione al pavimento già esistente;
  • impermeabilizzazione dopo demolizione completa.

Il primo strato di un tetto sarà composto dall’isolante termico, separando così gli strati più esterni da quelli interni. 

Lo strato impermeabilizzante viene posto subito dopo quello termico usando guaine impermeabilizzanti, tra cui il nostro EPDM. 

Ne deriva che la struttura di un tetto impermeabilizzato è complessa, con strati spesso coibentati ed è per questo consigliabile la scelta di materiali resistenti ma non pesanti. In particolare, la scelta di questo tipo di guaine in EPDM è raccomandata quando ci troviamo a progettare un’sistema di copertura per tetti verdi.

Le varie tipologie di impermeabilizzazioni 

Per impermeabilizzare un tetto si possono scegliere vari approcci: metodi classici, tra cui l’installazione di membrane bituminose o metodi all’avanguardia, tra cui l’utilizzo dell’EPDM:

Membrane bituminose: tutti gli addetti ai lavori conoscono la guaina bituminosa, usatissima in Italia. Si tratta di un metodo impermeabilizzante conosciuto e in grado di essere eseguito da tutte le ditte di edilizia che lavorano anche sui tetti. Per quanto diffusa, al giorno d’oggi non è più considerata tra i prodotti migliori sul mercato perché comporta non pochi svantaggi: l’utilizzo di fiamme libere per l’applicazione, con il rischio di infortuni sul cantiere, tempi di posa lunghi e molta manutenzione post lavori. Inoltre è un derivato del petrolio altamente inquinante.

Le membrane in EPDM, invece, stanno riscuotendo sempre più successo, non solo per le loro caratteristiche tecniche, ma anche per la facilità di posa su qualsiasi tipologia di tetto. Per applicare l’EPDM infatti non vengono usate fiamme di alcun tipo: esistono fogli autoadesivi o applicazioni a termofissaggio meccanico. Per questo motivo i tempi di cantiere vengono dimezzati. Inoltre la particolare struttura polimerica rinforzata non necessita di manutenzione straordinaria dopo la chiusura dei lavori, con conseguente risparmio di tempo da parte delle ditte di ristrutturazione.

Per avere un tetto impermeabilizzato con l’EPDM è necessario rivolgersi ad una ditta specializzata, che sappia come trattare il prodotto per fissare lo strato in modo che dia le performance migliori.

Cosa succede se l’impermeabilizzazione non funziona?

Se abbiamo problemi d’infiltrazione in casa, vuol dire che l’impermeabilizzazione della copertura non funziona. 

La richiesta d’intervento non va sottovalutata, in quanto la prolungata esposizione alle infiltrazioni può provocare danni strutturali.

Individuare il punto di partenza del danno non è un’impresa facile, l’acqua tenderà ad espandersi, bisognerà rimuovere parte del manto o, nei casi peggiori, sostituirlo con le giuste soluzioni impermeabilizzanti per evitare che si ripresenti il problema. 

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